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1.
Riassunto Si considera l'interazione fra il campo magnetico del Sole, dovuto alle macchie e ai fenomeni della corona solare, e il campo magnetico terrestre. Se ne studia l'influenza sul moto di rotazione della Terra e si stabiliscono le formule che dànno la variazione della sua velocità angolare di rotazione e degli angoli di nutazione e di precessione.
Summary Where the interaction between the magnetic field of the Sun, due to the Solar spots and the phenomena of the corona, and the magnetic field of the Earth is considered; the influence on the motion of rotation of the Earth is examined, and the formulae which give the variation of its angular velocity of rotation and of the angles of nutation and of precession are fixed.
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2.
Zusammenfassung Es wird theoretisch nachgewiesen, dass eine um sich selbst rotierende kosmische Masse von hoher Temperatur, welche stark ionisiert ist, infolge der thermisch-Brown'schen Bewegungen der freien Elektronen ein magnetisches Feld besitzt, dessen Richtungssinn den an Erde und Sonne beobachteten allgemeinen Feldern entspricht. Daserdmagnetische Kernfeld wird ursächlich auf diesen Effekt zurückgeführt. Daserdmagnetische Rindenfeld wird in seinem wesentlichsten Teil erklärt als magnetische Wirkung stationärer, innerhalb der Erdkruste fliessender Ströme, in zweiter Linie durch die Gesamtheit des Gesteinsmagnetismus. Das Bild der Verteilung der Kraftkomponenten des erdmagnetischen Rindenfeldes lässt auf zwei ausgeprägte Stromsysteme innerhalb der Erdkruste schliessen: 1. deramerikanische Stromwirbel mit einer Stromrichtung im Uhrzeigersinne, und 2. derafrikanisch-australische Stromwirbel mit einer dem Uhrzeigersinne entgegengesetzten Stromrichtung. Trägt man den Verlauf der sich ergebenden erdelektrischen Stromsysteme kartenmässig ein, so werden Beziehungen zu der grosstektonischen Gliederung der Erdkruste deutlich erkennbar: Die Stromsysteme fallen in ihrem wesentlichen Teil mit den grossen geosynklinalen Zonen der Erde — der zirkumpazifischen und der mediterranen Zone — zusammen. Das lässt darauf schliessen, dass in diesen Zonen der Sitz der Ursachen des Erdstromes ist, d. h. also, dass der innerhalb der Erdkruste fliessende elektrische Strom erzeugt wird durch die in diesen geosynklinalen Zonen im Ablauf begriffenen geotektonischen Vorgänge. — DieSäkularvariation wird auf allmähliche Veränderungen der Erdströme zurückgeführt.
Riassunto Il campo geomagnetico si può formalmente scomporre in due parti: quella simmetrica di rotazione e la parte da questa residua. E' probabile che tale scomposizione abbia un fondamento reale: la parte simmetrica di rotazione, ossia il cosìdetto «campo del nucleo», dipende verosimilmente dallo stato molecolare della materia nel nucleo terrestre e viene generato con la rotazione della Terra; la parte residua, ovvero il «campo della crosta«, ha la sua sede nella corteccia rocciosa della Terra e risulta generato dai processi che ivi hanno luogo. Alle molte possibilità di spiegazione del campo del nucleo ne viene aggiunta una nuova, dimostrando teoricamente che una massa cosmica ad alta temperatura, rotante attorno a se stessa, quando è fortemente ionizzata, a causa dei moti termo-cinetici degli elettroni liberi, deve originare un campo magnetico, il cui senso corrisponde a quelli che si osservano per la Terra e per il Sole. La discussione dei risultati quantitativi dimostra che è possibile ascrivere a questo effetto il campo magnetico del nucleo. — II campo magnetico della crosta, nella sua parte sostanziale, viene spiegato come azione magnetica di correnti stazionarie spostantesi nelle parti inferiori della medesima crosta, nonchè con quella della magnetizzazione degli strati rocciosi esterni. La distribuzione delle componenti del campo della crosta permette di dedurre due sistemi di correnti nell'interno della crosta medesima: 1) il vortice di correnti americano con verso orario, e 2) il vortice di correnti africo-australiano con senso antiorario. La rappresentazione cartografica dei sistemi di correnti elettriche che ne derivano rivela una stretta relazione con le tettonica in grande della crosta terrestre: i sistemi di correnti coincidono globalmente con le grandi zone geosinclinali, circumpacifica e mediterranea. Ciò consente di dedurre che in queste zone vi è la sede delle cause delle correnti telluriche, ovvero anche che le correnti elettrotelluriche della crosta sono generate dai processi geotettonici che si verificano in queste zone geosinclinali. — La variazione secolare viene spiegata come una proprietà del campo della crosta e ricondotta alle lenti variazioni delle correnti elettriche che accompagnano i grandi processi geotettonici. Effettivamente, secondo quanto conferma il materiale empirico sinora disponibile, la variazione secolare rivela grandi differenze regionali e le regioni ove tali variazioni sono massime coincidono con quelle nelle quali l'azione elettromagnetica delle correnti elettro-telluriche è massima.
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3.
Riassunto Aderendo alle proposte del Comitato del Livello Medio Marino della Associazione Internazionale di Oceanografia Fisica, sono stati calcolati, col metodo dei minimi quadrati, i valori dellavariazione secolare e dellavariazione standard dei livelli medi marini relativi ad 11 porti italiani. Il valore medio della variazione per i mari italiani corrisponde ad un aumento del livello marino di 16 cm/secolo, quello di tutti i mari della Terra è di 11 cm/secolo. La differenza in più per i mari italiani è dovuta ad un contemporaneo abbassamento delle zone costiere di Napoli e di Venezia.
Summary Complying with the proposals of the Committee on Mean Sea Level of the International Association of Physical Oceanography, they were calculated, by the least square method; the values of the secular variation and of the standard deviation of the mean sea levels of eleven Italian stations. The mean value of the variation for the Italian seas corresponds to an encrease of 16 cm/100 years of the sea level; that of the whole seas of the Earth is of 11 cm/100 years. The highest value for the Italian seas it is due to a contemporaneous sinking of Neaple and Venice coasts.


Comunicazione presentata il 10 Aprile 1953 alla I.a Assemblea Generale della Società Italiana di Geofisica e Meteorologia (Genova, 10–12 Aprile 1953).  相似文献   

4.
Riassunto L'A., ricordata la classica equazione di Clairaut sulla costituzione interna terrestre ed accennate le varie ipotesi sulla variazione continua della densità escogitate per integrare l'equazione di Clairaut, riporta i dati numerici ottenuti da Bullen per una distribuzione discontinua di densità. Determina in base ai dati di Bullen i coefficienti di quattro funzioni atte a fornire la densità a qualsiasi profondità e istituisce notevoli confronti fra le ipotesi di Roche, Helmert, Legendre, De Chaurand, Helmert generalizzata e Bullen. — Da ultimo studia il problema della variazione della gravità nell'interno della terra prendendo a base dei calcoli la ipotesi sulla variazione discontinua della densità di Bullen e qualla sulla variazione continua dovuta all'A. e da lui denominata ipotesi di Helmert generalizzata.
Summary The Author, having summarized the classical equation of Clairaut on the internal structure of the earth and having touched upon the sundry hypotheses on the continual variation of density devised for the integration of Clairaut's equation, reports the numerical data obtained by Bullen for a discontinual distribution of density. The Author determines, after bullen's data, the coefficients of four functions apt to furnish the density at any dept whatever and makes some remarkable comparisons among the hypotheses of Roche, Helmert, Legendre, De Chaurand, Helmert generalized and Bullen. Lastly the Author studies the problem of the variation of gravity in the interior of the errth taking as a foundation of his calculations the hypothesis on the discontinual variation by Bullen and his own hypothesis on the continual variation that he calls Helmert's generalized hypothesis.

Zusammenfassung Der Verf. erinnert zuerst die Gleichung von Clairaut betreffs der innere Beschaffenheit der Erde, sowie die verschiedenen Annahmen über die Veränderungen seiner Dichte. Auf Grund der Verteilung von Bullen bestimmt er die Koeffizienten von vier Funktionen durch welche möglich ist die Dichte in von Roche, Helmert, Legender, De Chaurand, Helmert verallgem. und Bellen. Ausserdem untersucht er das Problem der Schwere-Verteilung im Innern der Erde für die Annahme von Bullen sowie für die stetige Verteilung nach einer Formel des Verf. welche eine Verallgemeineung der Helmertschen Formel darstellt.
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5.
Zusammenfassung Der vertkkale Temperaturgradient hat bei ausgewahlten Stationen einen jährlichen Gang, der nicht durch den täglichen Temperaturgang erklärbar ist. Die jährliche Temperaturschwankung in Abhängigkeit von der Höhe zeigt ein gegenläufiges Verhalten zwischen den unteren und den mittleren Schichten der Troposphäre. Beide Erscheinungen weisen darauthin, dass man die Troposphäre nicht als eine Schicht von einheitlichem Aufbau ansehen kann. Die interdiurnen Anderungen von Druck und Temperatur in den einzelnen Höhenschichten und ihr gegenläufiges Verhalten zwingen dazu eine untere Schicht in der Troposphäre auszusondern, die scho gelegentlich früher beobachtet und dann als Störungsschicht bezeichnet wurde. Diese Beobachtungen sind aber einer Verallgemeinerung fähig, indem diese untere Schicht als planetarische Erscheinung aufzufassen und als Grundschicht der Atmosphäre zu kennzeichnen ist.
Summary The vertical temperature gradient for selectet stations shows an annual variation which cannot be explained by the diurnal variation of temperature. The annual variation of temperature at fixed levels in the lower layers of atmosphere shows a trend opposite to these variations at fixed elevations in the middle layers. This fact indicates that the troposphere cannot be regarded as a layer of uniform structure. The interdiurnal variations of pressure and temperature for the individual levels and their opposite trend compel us to postulate within the troposphere a lower layer as has been observed before in various occasions and then called the layer of disturbation. It is possible to generalize these observations and to conceive of the lower layer as a planetary phenomenon and as the ground layer of the atmosphere.

Riassunto Il gradiente termico verticale presenta una variazione annuale che non può venir spiegata con la variazione diurna della temperatura. La variazione annuale della temperatura a livelli determinati nei bassi strati dell'atmosfera rivela un andamento opposto a quello che si riscontra negli strati centrali della troposfera. I due fatti dimostrano che la tropofera non può venir considerata come uno strato avente struttura uniforme. Le variazioni interdiurne della pressione e della temperatura nei singoli strati verticali ed il loro comportamento inverso conducono all'esistenza di uno strato inferiore in seno alla troposfera, già prima occasionalmente osservato e definito strato di perturbazione. Simili osservazioni sono atte a venir generalizzate in quanto questo strato inferiore è concepibile come fenomeno planetärio e come strato base dell'atmosfera.
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6.
Riassunto L'Autore considera dapprima un geoide di rotazione di cui esprime la densità mediante sviluppo in serie di potenze del raggio vettore con i coefficienti dipendenti dalla latitudine . Risolve l'equazione di Poisson relativa al geoide, dimostra che la funzione potenziale si sviluppa in serie di potenze pari di e mette in evidenza la influenza dei termini dipendenti dalla latitudine nel rapporto fra i momenti di inerzia e nella variazione della gravità in superficie. Considera poi il geoide sferico e determina, in due esempi, l'andamento della densità, basandosi nel presupposto che l'energia del campo di gravità sia la più alta possibile compatibilmente allo stato attuale della Terra; ne risulta una densità centrale compresa fra 15 e 19.
Summary The Author first considers a rotational geoid the density of which he introduces through potential series development of radius vector with coefficients as functions of latitude . He solves Poisson equation of the geoid, demonstrates that its potential function develops through potential series even of , points out the influence of the terms deriving from the latitude in the ratio from the inertia moments and the variation in surface gravity. Then he considers a spheric geoid and, by two demonstrations, he establishes the density, basing his theory on the assumption that gravity field energy is the highest one can trace in the present condition of the Earth; the result give a central density ranging from 15 to 19.
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7.
Riassunto Richiamate le caratteristiche secondo cui le perturbazioni regolari ed irregolari del campo terrestre concorrono a definire l'attività geomagnetica, se ne analizza la distribuzione geografica mediante le grandezze:HR H ,ZR Z , e (10–4.2). Di queste sono illustrati e discussi gli andamenti in funzione della latitudine geomagnetica, dedotti dai valori medi calcolati per quasi tutte le stazioni funzionanti durante l'Anno Polare 1932–33 ed il triennio successivo 1933–36. Si rileva particolarmente il massimo assoluto di attività della zone anulare delle aurore, e quello relativo delle regioni equatoriali. Segue un'indagine, a carattere piuttosto indicativo, sulla ripartizione geografica del grado di variazione dell'attività nel tempo, introducendo a tale scopo opportuni indici ed esponendone il comportamento. Conclude la Nota un cenno sugli andamenti stagionali dell'attività e della variabilità geomagnetica.  相似文献   

8.
Riassunto Si esamina il regime termico negli strati superiori della crosta terrestre in alcuni casi elementari di discontinuità del materiale, nonchè nell'ipotesi di una superficie esterna sagomata a gradino, traendone deduzioni atte a facilitare l'interpretazione ed a valorizzare i dati geotermici.
Summary In the present paper the thermal conditions in the heigher layer of the earth's crust are examined, in some elementary cases with discontinuity of the material as well as when the external surface presents a step. The results may facilitate the interpretation and application of the geothermic data.
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9.
Riassunto L'A. esamina l'aspetto non-stazionario dei fenomeni elettrogeosmotici. Nella Parte I considera unidroemungimento catodico a pressione costante; nella Parte II si pone nelle condizioni più aderenti alla realtà,pompaggio catodico a pressione variabile.La determinazione temporale della quantità d'acqua catodicaK (Parte I) comporta una legge che comprende, come caso limite, l'aspetto stazionario. La determinazione diK, in funzione di (quantità d'elettricità), oltre che permettere di dedurre la legge di Wiedemann della stazionarità, porta a nuovi risultati. Ne elenchiamo alcuni dei più importanti: l'impiego vantaggioso di correnti relativamente forti di breve durata, il calcolo della durata per conseguire il consolidamento, la definizione della distribuzione spaziale dell'acqua estraibile, ed altro.Nella Parte II si evidenzia, in partenza, l'utilità dell'impiego della corente pulsante. Si ricava perK una nuova formula, che completa quella ottenuta nella Parte I. Derivano norme razionali, siaper il pompaggio intermittente dell'acqua catodica, sia per l'idonea erogazione della corrente elettrica. Efficace risulta non tutta la corrente, ma solo il suo salto da cui tutta una nuova prassi elettrogeosmotica, di maggior rendimento generale delle vigenti.
Summary The A. investigates the non stationary aspect of electrogeo-osmotic phenomena. In part 1 the A. considers the cathodichydraulic discharge at steady pressure; in part 2 the conditions are closer to those of reality, i.e.:cathodic discharge at nonsteady pressure.The timing of the amount of cathodic waterK (Part 1) leads to a law which, as boundary condition, comprises the stationary aspect of the phenomenon. The determination ofK, as function of (amount of electric current), besides to allow to infer the Wiedemann's stationarity law, leads to new consequences. Some of the most important are: advantegeous use of relatively high electric currents for short times; calculation of the duration of treatment in order to attain the consolidation; definition of the spacial distribution of the water which may be discharged.


Parte di questo lavoro ha formato oggetto di una relazione presentata il 10 Aprile 1957 alla Sesta Assemblea Generale della Società Italiana di Geofisica e Meteorologia (Genova, 10–12 Aprile 1958).  相似文献   

10.
Riassunto Il campo magnetico terrestre in Albania è stato studiato (per la prima volta) dall'Istituto Geografico Militare attraverso l'esecuzione di una rete del 10 crdine (65 stazioni assolute nei tre elementiD, H edI a circa 20 Km l'una dall'altra). I risultati sono compendiati in una carta magnetica della regione, scala 1750.000, isolinee al 1942.0. Oltre a due zone molto estese di anomalie dovute a rocce eruttive del periodo eocenico nell' Albania settentrionale e sud-orientale, sono messe in evidenza altre tre importanti anomalie regionali nella regione a NE di Scutari, a SO di Kruja, a NE di Korcia ed una locale a SE di Valona. L'esame geofisico indica come probabile causa per la prima e la terza la presenza di rocce basiche a profondità non molto rilevanti (dell' ordine di qualche Km).
Zusammenfassung Das erdmagnetische Feld in Albanien ist (zum ersten Mal) von Ital. Mil. Geogr. Institut studiert worden. Ein magnetisches Netz erster Ordnung von 65 Stationen (ungefähr 20 Km Punktabstand) inD, H undI wurde gemessen. Die Ergebnisse sind in einer Karte dargestellt, Massstab 1750.000, Isolinien am 1942,0. Ausser zwei ausgedehnten Störgebieten von Eruptivgesteinen (Eozän) in Nord-und Süd-Ost-Albanien, sind drei andere Regionalstörungen im Gebiet NO von Scutari, SW von Kruja und NW Koriza, und eine Lokalstörung SO von Valona zu erkennen. Die erste und die dritte sind wahrscheinlich den Ergussgesteinen zuzuschreiben.


con una tavola f. t.

Dott.Carlo Morelli, Capo della Sezione Geomagnetica dell'Istituto Geografico Militare.  相似文献   

11.
Summary The lunar semidiurnal variation of ionospheric absorption at Freiburg and of thef 0 F2 at, Genova, Freiburg and Léopoldville has been deduced. The results are compared with those obtained by other Authors. Magnetic dip, rather than geomagnetic latitude, is found to be a parameter controlling the morphology of the lunar semidiurnal variation of theF2 layer. Finally, a graphical representation of the amplitude of lunar semidiurnal variation off 0 F2 as function of the magnetic dip is also given.
Riassunto Viene determinata la variazione lunare semidiurna dell'assorbimento ionosferico per Friburgo e della frequenza critica dello stratoF2 per Genova, Friburgo, Léopoldville. I risultati sono confrontati con quelli ottenuti da altri Autori per varie stazioni situate in diverse parti del globo. In particolare si trova che la inclinazione magnetica, meglio della latitudine geomagnetica, è il parametro che regola la morfologia della variazione lunare inF2. Infine si dà una rappresentazione grafica dell'ampiezza della variazione lunare dellaf 0 F2 come funzione dell'inclinazione magnetica.


This research was supported by a grant from the Committee on Lunar Variation (IAGA). The paper has been presented at the XII-Assembly of the I.G.G.U. in Helsinki (July–August 1960).  相似文献   

12.
Résumé Les observations des variations luni-solaires de la gravité en divers points du globe ne donnent pas des valuers très concordantes pour le facteur lié au module de rigidité de la Terre. On démontre ici que la répartition croissante des densités vers le centre de la Terre a pour conséquence d'amplifier encore les effets dus à l'élasticité. En adoptant la répartition deBullen, on aurait =1+0.244h>1, (h étant le premier nombre deLove). En outre une relation simple lie les facteurs et (déviations de la verticale). La valuer deh déduite de telles observations ne peut conduire directement à une valeur significative du module de rigidité du globe car il faut encore tenir compte des variations de la période et de l'amplitude du mouvement chandlérien du pôle.
Summary Observations of luni-solar variations of gravity at various points of the Earth do not give values in agreement for the factor bound to the Earth's modulus of rigidity. It is shown here that the law of increasing of density toward the center of the Earth emphasizes the effect of elasticity: following the law ofBullen, we should have =1+0.244h>1, (h is the firstLove's number). Further, there is a simple relation between the factors and (deviations of the vertical). The value ofh deduced from such observations could not give directly a significative value of the modulus of rigidity because we must take into account the variations of period and amplitude of the chandlerian motion of the pole.

Riassunto Le osservazioni delle variazioni luni-solari della gravità in diversi punti della Terra non dànno valori concordanti per il fattore legato al modulo di rigidità del Globo. Si dimostra che la ripartizione crescente della densità verso il centro della Terra ha per conseguenza di amplificare ancora gli effetti dell'elasticità; adottando la legge diBullen, abbiamo =1+0.244h>1, (h essendo il primo numero diLove). Inoltre, una semplice relazione lega i fattori e (deviazioni della verticale). Il valore dih dedotto da tali osservazioni non può condurre ad un valore significativo del modulo di rigidità del Globo poiché bisogna considerare anche le variazioni del periodo e dell'ampiezza del moto polare diChandler.
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13.
Riassunto Il lavoro riguarda una serie di misure su campioni di 5 tipi diversi di rocce italiane aventi lo scopo di determinare la rispettiva conducibilità termica. Dopo la descrizione dell'apparecchiatura usata, vengono esposti i risultati ottenuti, analizzando in dettaglio l'influenza della scistosità. In base alle misure fatte su campioni di ardesia questa influenza può esprimersi con la formola:k =k 90+m cos , dove è l'angolo fra la direzione del flusso termico ed il piano di stratificazione, mentrem è una costante caratteristica della scistosità.
Summary Experiments made for obtain the thermal conductivity of different kinds of italian rocks are described and discussed. The effect of schistosity was derived for slate rocks and it can be represented with the formula:k =k 90+m cos , where is the angle between the direction of thermal flux and the plain of stratification, whereasm is a constant characterizing the schistosity.


Lavoro eseguito con un contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Comitato per la Geologia).  相似文献   

14.
Riassunto In base alle registrazioni sismiche ed a quelle del moto ondoso marino raccolte a Genova dal lo Marzo 1953 al 31 Maggio 1954 si dimostra dapprima che una forte agitazione locale dello stato del mare causa quasi sempre una corrispondente forte attività microsismica, illustrando il fenomeno e proponendo una spiegazione delle poche eccezioni trovate: questa vien data in funzione dell'ubicazione dei nodi e dei ventri che la parte di crosta terrestre posta in vibrazione presenta a seconda del modo di eccitazione e della posizione del centro eccitatore. L'analisi degli altri casi di microsismi, che costituiscono la grande maggioranza, ha portato alla conclusione che sostanzialmente essi sono tutti provocati dall'azione diretta del vento — in generale con la forte sua turbolenza che si ha al passaggio di perturbazioni meteorologiche — a seguito dell'eccitazione che la pressione dinamica oscillante del vento stesso determina sulla superficie del suolo ed in particolare sulle falde delle montagne.
Summary From the seismic and sea-waves recordings carried out in Genoa during the period March lst 1953-May 31st 1954 it is first proved that nearly always a great agitation of the sea provokes a corresponding great microseismic activity. The analysis of the other more numerous cases of microseisms has demonstrated that they are all generated by the direct action of the wind on the ground surface, as a consequence of the wind-turbulence, action being particularly marked on the sides of mountains. Further it is also demonstrated that the Alps and the Appennines round Genoa are acting as a microseismic barrier.


La parte principale di questa relazione venne presentata da uno di noi (M. B.) alla X Assemblea Generale dell'U.G.G.I. (Associazione Internaz. di Sismologia) che ebbe luogo a Roma nel Settembre 1954. Varie cause hanno ritardato la pubblicazione per esteso della relazione, già parzialmente sunteggiata nei Comptes Rendus N. 11 (1955, p. 128) di detta Associazione.  相似文献   

15.
Riassunto Vengono dedotte le formule teoriche per il calcolo dell’effetto di parete nelle camere di ionizzazione per la misura della radioattività, prendendo in considerazione sia il caso della parete piana che il caso della parete cilindrica. Si applicano le formule dedotte al calcolo dell’effetto di parete nella camera di ionizzazione annessa all’apparecchio dellaSchmidt, aīla quale, essendo di piccole dimensioni nei confronti delrange della particella α, non sono applicabili le formule già note delDuane (empirica) e delDeij (approssimata) e si confrontano i risultati che si ottengono con le tre formule. Si accenna all’estensione del metodo applicato allo scopo di pervenire ad una relazione analitica che consenta di dedurre l’effetto di parete, note le dimensioni della camera
Summary Theoretical formulas for the calculation of the wall effect in the ionisation chambers for the determination of radioactivity are deduced, taking in consideration both the cases of plane and of the cylindrical wall. The formulas obtained are applied to the calculation of the wall effect in the ionisation chamber annexed toSchmidt’s instrument; chamber to whom, because of its smallness with respect to α particles’s range the empirical formula ofDuane and the approximate formula ofDeij are not applicable and we compare the results obtained making use of each of the three formulas. The extension of the method to the aim of obtaining an analytical relation enabling to deduce the wall effect from the chamber’s dimensions is indicated.


Prof.Pio Vittozzi, Istituto di Fisica Terrestre dell’Università diNapoli.  相似文献   

16.
Riassunto L'A., partendo dal principio che un sistema di osservazioni di diversa precisione è riducibile a un sistema di osservazioni di uguale precisione, propone una nuova formula per la valutazione dell'errore medio dell'unità di peso. Tale formula non si annulla nel caso di misure che, pur essendo di peso diverso, sono uguali fra loro. — Nella seconda parte l'A. avanza l'ipotesi che un aspetto geometrico della compensazione di misure miste sia quello di trasformare una figura in un'altra, soddisfacente prefissate condizioni, con un minimo di deformazione; ritiene che tale minimo possa anche non essere dato da una combinazione lineare dei quadrati degli errori lineari e angolari.
Summary Basing himself on the principle that a system of observations of different precision may be reduced to a system of observations of the same precision, the Author proposes a new formula for a valuation of the standard error of the weight unit. Such formula is not nullified in case of measurements which, though of different weights, are equal. — In the second part the Author puts forward the hypothesis that a geometric aspect of the compensation of different kinds of measures, is of transforming a figure, wich satisfies given conditions, into another by the least deformation. He believes that such least deformation may be obtained without making a linear combination of linear and angular squared errors.
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17.
Riassunto Si suppone la Terra avvolta da un velo di un fluido perfetto incomprimibile messo in rotazione da un vortice doppio puntiforme. Si calcola l'energia cinetica totale della Terra e del fluido in funzione degli angoli di Eulero , , , che esprimono il moto della Terra rispetto a una terna inerziale, e degli angoli 0, 0 esprimenti il moto del vortice rispetto alla Terra. Si determinano i predetti angoli in funzione del tempo mediante le equazioni di Lagrange; risulta che il moto del vortice è caratterizzato da 0= const., e che la sua influenza sulla polodia è trascurabile.
Summary Supposing the Earth sorrounded by a veil of an incompressible perfect fluid rotationally moved by a point shaped double vortex, the Author calculates the total kinetic energy of the system as a function of the Eulerian angles , , which expres the Earth motion referred to an inertial tern, and of the angles 0, 0 for the vortex motion referred to the Earth. He determines the above said angles as temporal functions by means of the equations of Lagrange. It results that the vortex motion is determined by 0= const., and that its influence on the rate of rotation of the Earth is negligeable.


Comunicazione presentata alla 2a. Assemblea annuale della «Società Italiana di Geofisica e Meteorologia» (Genova, 23–25 Aprile 1954).  相似文献   

18.
Riassunto Si discutono le diverse formule che permettono il calcolo, con i dati macrosismici, delle profondità ipocentrali dei terremoti e dei coefficienti di assorbimento delle zone interessate. Si indicano delle modifiche, nella conduzione dei calcoli richiesti dalla formula delKövesligethy, apportanti notevoli semplificazioni ai calcoli stessi. In base ai metodi indicati vengono studiati i terremoti della regione etnea e particolarmente di quella orientale. Per le profondità ipocentrali i valori ottenuti, compresi fra 0.1 e 2.5 Km, confermano le idee che si hanno sulla genesi dei terremoti della zona. Per i coefficienti di assorbimento invece i risultati, compresi fra 0.03 e 0.35, hanno permesso, di trovare una legge di variazione del coefficiente stesso con la profondità, legge che per la bassa regione orientale ha l'espressione seguente: (x)=0.27e –3.5x.
Summary They discuss the various formulae which enable to calculate, by means of the macrosismical data, the ipocentral earthquake depths and the absorption coefficients. They propose some modifications in the calculus required by theKövesligethy formula, which simplify considerably these calculations. On the basis of the indicated methods, the earthquakes of the Aetna area, especially those of the eastern side, are examined. The values obtained for the ipocentral depths, comprised between 0.1 and 2.5 Km, confirm the opinion they have on the origin of the earthquakes of this area. On the contrary the results for the absorption coefficients comprised between 0.03 and 0.35 enabled to find a variation law of this coefficient with the depth. For the low eastern region this law has the following form: (x)=0.27e –3.5x.
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19.
Riassunto Si determina la distribuzione teorica della temperatura in an gradino della crosta terrestre, quale si averebbe ai margini dei continenti o delle fosse cceaniche in condizioni di isotropia ed omogeneità del materiale; deducendone alcune particolarità.
Summary The theoretical distribution of the temperature in a step-shaped part of the earth's crust has been determined, how it would be on the edge of the continents or the shelf of the oceans, under isotropic conditions and homogeneity of the material. Some inferences are deduced.
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20.
Riassunto Per 52 località del Bacino del Mediterraneo ed adiacenze sono state calcolate le prime tre componenti armoniche dell'andamento annuo della pressione atmosferica in base alle rispettive medie mensili. La distribuzione dei valori della prima armonica permette di dedurre che dal punto di vista climatico il Bacino del Mediterraneo può venir distinto in cinque parti, aventi ciascuna caratteristiche diverse nei confronti dell'andamento considerato.
Summary The first three harmonic components of the annual variation of the atmospheric pressure have been calculated on the basis of their respective monthly averages for 52 localities on the basin of the Mediterranean and adjoining regions. The repartition of the values of the first harmonic component allows the deduction that from the climatic point of view, the basin of the Mediterranean can be divided into five parts, each one having different characteristics compared to the movement under consideration.
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